Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

giovedì 1 agosto 2013

It's time to make a change - Savoir Faire

Si possono ripetere le azioni: i pensieri non ritornano mai identici.
(Francesco Burdin, "Un milione di giorni", 2001)

Adoro cambiare idea.
Cambiare idea è bello.
Modificare il proprio punto di vista aggiungendo o meglio snellendo è inebriante.
E' il sapore di una nuova scoperta.

Il cambiamento implica un miglioramento e diventa adattamento.

Per alcuni cambiare idea è sinonimo di poca chiarezza (mai far crollare il loro castello di carte).
Per altri è sinonimo di stress e fatica inimmaginabili.

Il pensiero ti mette il piccone su una mano, la zappa nell'altra e ti da pure un calcio nel culo.

Il pensiero fa la grandezza dell'uomo.
(Blaise Pascal, "Pensieri", 1670 postumo)

Soltanto il pensiero vissuto ha valore.
(Hermann Hesse, "Demian", 1919)

Se le qualità che uno ha, non servono, egli non ne possiede alcuna.
(Erich Fromm)

Per affrontare la vita ci vuole una certa dose di sicurezza.
Questa sicurezza viene vista dalle altre persone (stupide ed indecise oppure stupide e sicure di tutto) come vera superbia e saccenza.
Infatti costoro vivono costantemente nella più noisa, becera, insulsa, inutile e pure fastidiosa vita che si possa immaginare.

Negli stupidi ed abitudinari ritornano sempre identiche le azioni, come purtroppo, anche gli stessi pensieri.

In realtà se uno non crede nelle cose che fa e non le difende nemmeno, allora con quale certezza le potrebbe iniziare.
Questa persona sicura chiede consigli ed opinioni a cui non riceve risposte oppure ne riceve di insulse.
Riporta le proprie letture ed esperienze, la sua non è scienza infusa o speranza nel divino.
Osserva e valuta tutto.
Per cui nonostante la sicurezza, altrettanto sicuramente si tira in ballo e cerca nuove strade.
Non è solo un mero dubitare cartesiano.

Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni ugualmente comode che ci dispensano, l'una come l'altra, dal riflettere.
(Jules-Henri Poincaré)

Alla fine del ragionamento la soluzione più giusta, o comunque una tra quelle più giuste, dovrà essere presa. Su questa si dovrà basare il proseguio delle proprie azioni.

La strada è presa e va seguita e difesa.

Ma che succede?
Una variabile impazzita? Un libro mai letto? Una nave all'orizzonte? Un fulmine a ciel sereno? Un armadio mai aperto?
Con un sorriso e magari un sospiro (questi ultimi sono ammessi ma piccoli piccoli):
si rianalizza il problema, si prende il segnalibro, si afferra la bussola, si prende l'ombrello e si cerca la chiave.
Con divertimento e spirito d'avventura.

Io le pantofole dell'abitudine le ho lasciate a casa.

La Serendipità ha bussato e sta già salendo le scale, viene ad invitarmi ad uscire per un lungo ed inebriante viaggio.

La vera virtù dei forti non è sapere pazientare ma sapere quando smettere di avere pazienza.

Ognuno di noi deve poter essere libero di fare quel che reputa necessario, ma basta che lo faccia bene e fino in fondo.

Lasciamo la speranza agli indecisi, a quelli che sono sempre sicuri a metà.

Il dubbio non centra, serve ed è utile ma è un'arma a doppio taglio.
E' come l'indugiare sulla via di Kafka, soltanto la meta da raggiungere esiste e conta.

L'essere umano più miserabile del mondo è quello in cui la sola cosa abituale è l'indecisione.
(William James)

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