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La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

venerdì 9 agosto 2013

Nietzsche critico di Carlyle

Da WikiPedia:

Una critica della teoria di Carlyle, quella di Friedrich Nietzsche, merita di essere trattata separatamente, in quanto spesso si è portati a credere, per motivi plausibili, che ci siano delle affinità di vedute tra la filosofia di Carlyle e quella nietzscheana del superuomo e della morale aristocratica.
Tuttavia, ad un'attenta e completa lettura, le cose possono apparire diversamente.

Vale la pena, dunque, di riportare alcune citazioni di Nietzsche nei riguardi di Carlyle:

La parola "superuomo", che designa un tipo ben riuscito al massimo grado, in contrapposizione all'uomo "moderno", all'uomo "buono", ai cristiani e altri nichilisti [...] è stata intesa quasi ovunque, con totale innocenza, nel senso proprio di quegli stessi valori il cui opposto si è manifestato nella figura di Zarathustra, cioè come tipo "idealistico" di una specie superiore di uomo, mezzo "santo", mezzo "genio" ...
Altri dotti bestioni mi hanno sospettato per questo di darwinismo; hanno persino trovato segni di quel "culto degli eroi", da me così duramente respinto, di quel grande falsario inconsapevole e involontario, Carlyle.
("Ecce Homo", 1888)

Ho letto la vita di Thomas Carlyle, questa farsa inconsapevole e involontaria, questa interpretazione eroico-morale di stati dispeptici.
Carlyle, un uomo dalle parole e dagli atteggiamenti vigorosi, un retore per necessità, costantemente punzecchiato dal desiderio di una fede robusta e dal sentimento della propria incapacità a conseguirla (in questo un tipico romantico!).
Il desiderio di una fede robusta non è la prova di una fede robusta, ma piuttosto il contrario. [...]
Carlyle stordisce qualcosa in se stesso con il fortissimo della sua adorazione per gli uomini di fede robusta e con il suo furore contro i meno sempliciotti: gli è necessario lo strepito.
("Il crepuscolo degli idoli", 1889)

Interessante è l'aforisma 298 di "Aurora".
"Pensieri sui pregiudizi morali" (1881), "Il culto degli eroi e i suoi fanatici", dedicato esclusivamente, come da titolo, a questo tema.

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