Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

domenica 22 settembre 2013

Mark Twain

Da "Amazon.it":

Consigli alle bambine (rilegato)
Mark Twain , Vladimir Radunsky , B. Lazzaro



Descrizione del libro (Amazon)
18 novembre 2010 Album
Ben pochi sono gli scrittori di tutti i tempi citati al pari di Mark Twain.
Non c'è argomento che non si possa trattare senza ricorrere a un suo aforisma, un suo paradosso, una sua provocazione. Una delle più ricorrenti è tratta proprio dal breve vademecum da lui scritto nel 1906, ora proposto al pubblico italiano in questo libro illustrato, e dedicato alle brave bambine: "Mai fare le maleducate con i grandi, a meno che non siano loro a cominciare".
È questo l'ultimo di una serie di consigli che Twain offre alle bambine nel suo più autentico stile irriverente e sornione, da vecchio navigato che sotto l'apparente intento di insegnare loro le buone maniere, di fatto le istiga alla più strenua resistenza e all'impietosa ritorsione di fronte alla prepotenza più o meno latente di genitori, fratelli, amichette, maestre e nonni.
Un altro esempio? "Se la mamma ti dice di fare una cosa, non sta bene dirle di no. È più utile e opportuno che tu le assicuri di fare come vuole lei, per poi attenerti con discrezione a quanto t'impone la tua somma saggezza."
Cos'altro aggiungere, se non un commento per immagini di pari, maliziosa impertinenza?
È nato così questo progetto grafico concepito da un grande artista contemporaneo come Vladimir Radunsky. Ne sortisce un album volutamente in bilico tra il libro per bambini e il pezzo d'arte.
Età di lettura: da 5 anni.

- Sì, decisamente a partire dai 5 anni è l'età giusta. -
LexMat

Advice to Little Girls: Young Mark Twain’s Little-Known, Lovely 1865 Children’s Book

by

A labor of love nearly two years in the making.
In the summer of 2011, I chanced upon a lovely Italian edition of a little-known, playful short story young Mark Twain had written in 1865 at age of 30, with Victorian-scrapbook-inspired artwork by celebrated Russian-born children’s book illustrator Vladimir Radunsky, mischievously encouraging girls to think independently rather than blindly obey rules and social mores. I was instantly in love. So I approached my friend Claudia Zoe Bedrick of Brooklyn’s Enchanted Lion Books, whom I’d befriended through her beautiful books and with whom I’d already begun collaborating on another side project, to see if she’d be willing to take a leap of faith and help bring this gem to life in America. It took a bit of convincing, but we eventually joined forces, pooled our lunch money to pay Vladimir his advance, and found a printer capable of reflecting the mesmerism of the Twain/Radunsky story in the book’s physicality — rich colors, crisp text, thick beautiful paper with a red fabric spine.
I’m enormously delighted to announce that Advice to Little Girls (public library) is officially out this week — a true labor of love nearly two years in the making. (You might recall a sneak peek from my TED Bookstore selections earlier this year.) Grab a copy, enjoy, and share!

While frolicsome in tone and full of wink, the story — like the most timeless of children’s books — is colored with subtle hues of grown-up philosophy on the human condition, exploring all the deft ways in which we creatively rationalize our wrongdoing and reconcile the good and evil we each embody.

Good little girls ought not to make mouths at their teachers for every trifling offense. This retaliation should only be resorted to under peculiarly aggravated circumstances.

If you have nothing but a rag-doll stuffed with sawdust, while one of your more fortunate little playmates has a costly China one, you should treat her with a show of kindness nevertheless. And you ought not to attempt to make a forcible swap with her unless your conscience would justify you in it, and you know you are able to do it.

One can’t help but wonder whether this particular bit may have in part inspired the irreverent 1964 anthology Beastly Boys and Ghastly Girls and its mischievous advice on brother-sister relations:
If at any time you find it necessary to correct your brother, do not correct him with mud — never, on any account, throw mud at him, because it will spoil his clothes. It is better to scald him a little, for then you obtain desirable results. You secure his immediate attention to the lessons you are inculcating, and at the same time your hot water will have a tendency to move impurities from his person, and possibly the skin, in spots.

If your mother tells you to do a thing, it is wrong to reply that you won’t. It is better and more becoming to intimate that you will do as she bids you, and then afterward act quietly in the matter according to the dictates of your best judgment.

Good little girls always show marked deference for the aged. You ought never to ‘sass’ old people unless they ‘sass’ you first.



There are no words to describe how much Advice to Little Girls makes my heart sing — let’s make a choir.


Da "http://annaritaverzola.wordpress.com/2011/01/21/consigli-alle-bambine/" un estratto:

[...[ per destreggiarsi in un mondo di adulti che non aveva tempo e spazio da dedicare ai membri più giovani della comunità.
[...] Sono solo l’inevitabile prodotto di una lucida riflessione sulla condizione infantile, critica e precaria allora come oggi, bisognosa di opporre una strenua resistenza allo strapotere delle figure familiari e sociali.
[...]


Da "http://www.lefiguredeilibri.com/2011/04/17/consigli-alle-bambine-di-mark-twain-e-vladimir-radunsky/" :

Consigli alle bambine, di MarK Twain e Vladimir Radunsky

17 Aprile, 2011 Donzelli_titoli
E’ uscito nel 2010 con le edizioni Donzelli. Nel volo per Bologna non vedevo l’ora di metterci le grinfie sopra. Non avevo visto che un paio di immagini in internet, ma la mia intuizione era stata buona. “Consigli alle bambine” è un gioiello. Vladimir Radunsky ha illustrato con una freschezza sorprendente un testo che Mark Twain scrisse nel 1906 (Advice to Little Girls). L’autore di Tom Sawyer e Huckleberry Finn graffia le pagine con 7  consigli di buone maniere: ovviamente sovversivi, spassosi, imprevedibili, illuminati da quel guizzo di libertà sfrontata di cui Twain era maestro.
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Il libro, a un primo rapido sguardo, sembra incitare le bambine a una rivolta dall’educazione che le vuole carine, educate e gentili. Ma non è così.
Vi confesso che, di solito, quando sento parlare di differenze di generi, ho una reazione di disagio, e diventa noia, quando sento parlare dell’importanza di non proporre modelli stereotipati nei libri illustrati (se ne sta parlando in Francia  in questi giorni in occasione di diversi convegni: qui un articolo sull’importanza di proporre modelli femminili diversi da quelli di principessine coi fiocchi).
Lo maschero bene, perché è una reazione politicamente scorretta, ma mi annoio, e non ci posso fare nulla. E’ come se sentissi puzza di zolfo, come se vedessi spuntare da sotto le gonne e i pantaloni di chi vuole sovvertire lo stereotipo, lo zoccolo duro e resistente dello stereotipo. Non sopporto vedere principesse che per dimostrare di non essere principesse si siedono sul tavolo invece che sulla sedia, non sopporto libri che incitano i bambini a essere a tutti i costi ribelli, pasticcioni, liberi… cioè, costretti a pasticciare quel metro quadro di muro che gli adulti hanno loro destinato per pedagogica generosità.
Perché secondo me non è il sovvertimento o l’eliminazione dello stereotipo che rende libero il lettore-bambino, ma la freschezza della creazione artistica quando è libera da dogmi, da intenti, da morali sovversive o non sovversive che siano. Lo spirito puro dell’arte, la freschezza (ho già ripetuto questo aggettivo tre volte, e non voglio sinonimi) che l’artista ha messo nell’opera quando l’ha creata e che si riversa sul viso del lettore come una spruzzata d’acqua magica, capace di lavare via ogni pensiero che non sia vero, vivo, nuovo.
Una principessa di Andersen che si uccide perché il suo amore non è corrisposto dal principe, la Bella Addormentata, che dorme 100 anni per aver trasgredito un ordine, e Pippi Calze Lunghe, sono tutti modelli, per me, ugualmente sovversivi, perché squarciano la tela delle nostre sinapsi stantie con la lama affilata della bellezza.
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Consigli alle bambine, di MarK Twain e Vladimir Radunsky, Donzelli 2010
Ma ascoltiamo ora uno dei consigli di Twain:

“Se ti capita di dover rimproverare tuo fratello, non c’è bisogno del fango – evita in ogni modo di gettarglielo addosso, o potresti rovinargli i vestiti. Sarà più comodo ottenere i risultati sperati con una piccola scottatura. Questa servirà a richiamare subito la sua attenzione sulla lezione che stai cercando di inculcargli, e in più l’acqua bollente aiuterà a purificarlo da ogni macchia, possibilmente anche della pelle, brufoli compresi.”
Lo sentite  il ritmo della libertà?
E’ nel non-senso
: i vestiti di tuo fratello sono puliti se non gli tiri il fango, ma glieli pulisci se lo scotti con l’acqua bollente (erano dunque già sporchi? Di cosa? Della sporcizia originaria d’essere fratelli?). 
E’ nel creare un mondo pre-esistente alla pagina:
l’attacco rapido: “non c’è bisogno del fango” da per scontato che tutti siano d’accordo che per rimproverare di solito si usa tirare fango (non è così. Potere retroattivo della finizone letteraria, quello di mettere in scena un mondo con sua sua cosmogonia).
E’ nella ridondanza gratuita delle figure
: non c’è bisogno del fango – evita in ogni modo di gettarglielo addosso. Un autore mediocre avrebbe scritto: Se vuoi rimproverare tuo fratello, non gettargli addosso il fango, potresti rovinargli i vestiti.
E’ nell’imprevisto
: servirà a richiamare l’attenzione sulla lezione che stai cercando di inculcargli . Chi è che da lezioni a chi? Non era l’Autore alle bambine?
E’ nel paradosso: il piccolo-risibile messo accanto al grande-serio: un semplice rimprovero/l’ustione dell’acqua bollente.
E’ nell’ironia: la coppia di nuovo paradossale: ustione dell’acqua bollente/brufoli che spariscono.
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Scritto solo una manciata d’anni più tardi di Les Petites Filles Modèles della Contessa di Ségur, (1858) il galateo di Twain è lontano dalle piccole protagoniste della saga francese, continuamente obbligate a riconoscere che il bene è sempre preferibile al male, come un pianeta di una galassia sconosciuta è lontano dalla terra.
Non credo che Mark Twain volesse incitare i bambini, o le bambine, al sovvertimento della morale. Credo semplicemente che volesse liberare adulti e bambini dal loro pesante fardello quotidiano: la bruttezza, la noia, l’assurdo della morale.
Le illustrazioni di Vladimir Radunsky sono PERFETTE per questo libro:  libere e vivaci, come il testo di Twain.
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Consigli alle bambine, di MarK Twain e Vladimir Radunsky, Donzelli 2010
“Le brave bambine mostrano sempre molto rispetto per le persone di una certa età. Mai essere insolenti con i grandi, a meno che non siano loro a cominciare”.

Donzelli_ultima

Un Commento:

    Giovanna
    18 aprile, 2011

Sottoscrivo ogni parola. Recentemente in una recensione a un mio libro su atlantidezine.it ho letto una distinzione, chiara e splendente, che mi è parsa fondamentale, fra “senso” e “messaggio”.
Il senso è quello che si costruisce insieme alla forma, il messaggio quello di cui gli adulti sono sempre preoccupati. Quello che, dico io, si piazza dentro al libro senza troppi complimenti per sentirsi meritevoli e dalla parte giusta, ed è tipico di che pensa che una parte giusta ci sia e vuol manifestare con evidenza agli altri di esserlo. Il principio generatore della bruttezza. E dell’orrore.


Da WikiQuote:

Citazioni di Mark Twain

  • Beniamino Franklin era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.
    Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.
  • C'è qualcosa che affascina nella Scienza. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.
  • Cercate di vivere in modo che la vostra morte rincresca anche all'impresario delle pompe funebri.
  • Con l'opportuna ambiguità risolveremo tutti i vostri problemi.
  • [Da uno scontro con un avversario] Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.
  • Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.
  • Il radicale inventa le opinioni; quando le ha sperimentate, interviene il conservatore e le adotta.
  • Il sapone e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.
  • L'India ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria.
India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.
  • L'umorismo è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.
  • L'uomo esiste da 32000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la torre Eiffel rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro.
  • La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.
  • La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.
  • Le sue massime [di Benjamin Franklin] erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.
  • Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante maggioranza?
  • Se non riuscite ad ottenere un complimento in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.
  • Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.
  • [Ad Adele Strauss, moglie di Johann Strauss jr] Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...
  • Un uomo con un'idea è un matto finché quell'idea non ha successo.

Attribuite

  • Il golf è rovinare una bella passeggiata.
Golf is a good walk spoiled.
[Citazione errata] Questa citazione è stata attribuita a Twain da Reader's Digest nel 1948 e da Peter's Quotations nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a George Bernard Shaw, W. C. Fields e a Winston Churchill (nel film Lock & Stock - Pazzi scatenati). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.
  • La musica di Wagner è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola.
Wagner music is better than it sounds.
[Citazione errata] Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di Edgar Wilson Nye.
Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.

Imprecazioni d'autore

  • Adamo era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era proibita.Lo sbaglio fu di non proibirgli il serpente, perché allora avrebbe mangiato il serpente.
  • Alcune persone pensano che l'onestà sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto.
  • Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la vita ideale.
  • Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima.
  • Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo.
  • Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi.
  • Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la pecora fu una tautologia.
  • Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali.
  • Il banchiere è un uomo che ti presta l'ombrello quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere.
  • Il frastuono non dimostra niente. Spesso una gallina che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide.
  • L'irriverenza è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio.
  • L'opinione secondo cui nessun gentiluomo impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso.
  • La fama edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto.
  • La prima cosa che un missionario insegna al selvaggio è l'indecenza.
  • Lo spirito dell'ira è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare.
  • Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono.
  • Nessun dolore dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni.
  • Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza.
  • Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle.
  • Quando ci ricordiamo di essere tutti folli, i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione.
  • Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un diario ogni anno.
  • Ricordate quel venerabile proverbio: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la verità. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai.
  • Una delle prove dell'immortalità dell'anima è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto.

L'uomo che corruppe Hadleyburg

Incipit

Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto.

Citazioni

  • Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione.
  • Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio.
  • La responsabilità è individuale, non della comunità.

Lettere dalla Terra

  • Alla fine comparve la scimmia, e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza.
  • Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.
  • Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete.
  • Il Dio di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della Bibbia. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto.
  • Il dolce sesso, il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia.
  • Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla.
  • Il cristiano attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa!
  • Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: Dio sa tutto ed è onnipotente.
  • L'invidia è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti.
  • L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto.
  • L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di Dio». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti.
  • La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale.
  • La nostra è una religione terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato.
  • La nostra concezione di Dio rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno.
  • La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano.
  • Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose.
  • Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio.
  • Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli ebrei. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci!
  • Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù.
  • Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio.
  • Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste.
  • Una delle religioni principali è chiamata Cristianesimo. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio.

Seguendo l'Equatore

  • L'uomo è l'unico animale che arrossisce. O dovrebbe arrossire.
Man is the Only Animal that Blushes. Or needs to.
  • Non esiste l'"inglese della regina". La proprietà è caduta nelle mani di una società per azioni, e siamo noi ad avere il pacchetto di maggioranza!
  • Ognuno di noi è una luna e ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.
  • Tutto ciò che è umano è patetico. La segreta fonte dell'Umorismo stesso non è gioia, ma dolore. Non c'è umorismo in cielo.

Wilson lo Zuccone

Incipit

Non c'è personalità, per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal ridicolo, sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'asino, per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – Calendario di Wilson lo Zuccone.

Citazioni

  • 1° aprile: ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.
APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.
  • 12 ottobre: Scoperta dell'America. È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla.
  • Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare menzogne creda di esserne il miglior giudice.
  • Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere.
  • È facile trovare difetti se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici.
  • Il coraggio è la capacità di resistere alla paura, di dominare la paura: non è l'assenza di paura.
  • Il vero cocomero meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì.
  • L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
  • La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti.
  • Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri.
Nothing so needs reforming as other people's habits.
  • Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli.
  • Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon esempio.
Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.
  • Regola per l'aggettivo: quando siete in dubbio, cancellatelo.
  • Se raccogliete un cane affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo.
  • Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, bestemmiate.
  • Una delle differenze più salienti tra il gatto e la menzogna è che il gatto ha soltanto nove vite.

Incipit di alcune opere

Il gatto di Dick Baker

Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick
Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato.

La banconota da un milione di sterline

A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano.

Le avventure di Huckleberry Finn

Enzo Giachino

Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer, ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.
[Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn, traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994]

Gabriele Musumarra

Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.
[Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn, traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli]

Le avventure di Tom Sawyer

Gianni Celati

«Tom!»
Nessuna risposta.
«Tom!»
Nessuna risposta.
«Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!»
Nessuna risposta.
L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili:
«Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»
[Mark Twain, Le avventure di Tom Sawyer, traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli]

Rossana Guarnieri

«Tom!»
Nessuna risposta.
«Tom!»
Ancora silenzio.
«Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!»
La vecchia signora abbassò gli occhiali e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili:
«Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»
[Mark Twain, Le avventure di Tom Sawyer, traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori]

Una curiosa gita di piacere

New York Herald, 6 luglio 1874
Avviso – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da biliardo, salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani.

Una storia di fantasmi

Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma.

Citazioni su Mark Twain

  • Tutta la letteratura americana deriva da un libro di Mark Twain intitolato Huckleberry Finn. Tutti gli scritti americani derivano da quello. Non c'era niente prima. Non c'era stato niente di così buono in precedenza. (Ernest Hemingway)
  • Huckleberry Finn è l'anti-Tom Sawyer. Egli è un meraviglioso realista, per il quale esiste soltanto la distesa delle cose che si vedono, si sentono e si toccano. Il suo sguardo non è quello di Alice, che presenta il mondo dietro lo specchio; e nemmeno di Pinocchio, che porta con sé la coscienza che esistono gesti più agili di quelli dell'uomo. (Pietro Citati)

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