Presentazione

La Logica di Russel, il Coraggio di Camus e la Fede di Chesterton.

venerdì 14 marzo 2014

Il Nulla e Sant’Anselmo

Da "http://profetaincerto.altervista.org/category/filosofia/" :




Nella foto: se non c’è Nulla, cosa c’è?

La premessa della celebre Prova Ontologica dell’Esistenza di Dio di Sant’Anselmo d’Aosta definisce Dio come:

“Ciò di cui non possiamo pensare nulla di maggiore”
(aliquid quo nihil maius cogitari possit ammazzatte)

Da questa definizione Anselmo dimostra facilmente che Dio esiste: se non esistesse si potrebbe infatti immaginare un Dio identico ma che, in più, esiste, si potrebbe pensare insomma qualcosa di “maggiore”, ma questo andrebbe contro la suddetta definizione di Dio, dunque Dio c’è.
Bella roba la filosofia, eh?
Poi arriva Kant e dice aspetta, l’esistenza in realtà non aggiunge nulla ai concetti: la definizione di Dio, per esempio, è la stessa sia che Dio esista sia che non esista, e dedurre la realtà di una roba dalla sua definizione è un “salto mortale metafisico”1.
Ma nell’argomento di Sant’Anselmo c’è un abbaglio ben più sostanziale, un vizio primordiale preso sottogamba financo da Kant2.
Il punto è: siamo sicuri che Dio sia davvero la cosa maggiore pensabile? Siamo sicuri che non esista un concetto più grande?
Spero non ve lo stiate chiedendo sul serio, visto che la risposta è già nel titolo di questo post.


Esterno notte, Profeta Incerto e il fido Esegeta
percorrono un sentiero di campagna
rimirando la volta prepotentemente stellata.

ESEGETA
Cacchio!
PROFETA INCERTO
Che accade, Esegeta?
ESEGETA
Ma anche qui ci portano i cani?!
PROFETA INCERTO
Le metafore della vita.
ESEGETA
Eh?
PROFETA INCERTO
Guardare le stelle e pestare una merda. Pensaci. Ma parliamo del Nulla, va’, che questo post già se n’è andato per le lunghe.
ESEGETA
Ci vuole un rametto, qualcosa, aspetta un attimo.
PROFETA INCERTO
Il Nulla è ciò di cui non possiamo pensare nulla di maggiore. Il Nulla è il concetto maggiore che c’è perché rimane quando si immagina di togliere tutto il resto, Dio compreso. Il Nulla non si può togliere perché rimane se stesso, all’infinito.
ESEGETA
Guarda qua che schifo…
PROFETA INCERTO
Lo spazio e il tempo si sviluppano nel Nulla. Nel Nulla si estendono il finito e l’infinito. Qualunque immane totalità facciamo lo sforzo di concepire, la sua alternativa inesistente è più vasta, in quanto diffusa in un mastodontico substrato nullico. Il Nulla è la zeroesima dimensione, l’assenza di punti geometrici.
ESEGETA
Mi sa che queste le devo buttare, cavolo.
PROFETA INCERTO
A questo punto potresti chiedermi in che senso il Nulla è un concetto maggiore di Dio.
ESEGETA
Scusa, sì. Quali sono i rapporti tra Dio e il nulla?
PROFETA INCERTO
Il Nulla è qualcosa che Dio stesso può soltanto immaginare. E’ l’unica cosa che non può aver creato. Se Dio può pensare alla sua stessa assenza allora concepisce qualcosa di più fondamentale di sé.
ESEGETA
Sconcertante e profondissimo, Maestro. Senti, mi dispiace per prima, forse stasera era meglio se…
PROFETA INCERTO
Hai risolto?
ESEGETA
Il grosso sì.
PROFETA INCERTO
Andiamo, allora. E rallegrati: se puoi calpestarne uno vuol dire che non sei tu lo stronzo.
ESEGETA
Grazie.
PROFETA INCERTO
Ah, c’era un errore nella tua domanda di prima.
ESEGETA
Che errore?
PROFETA INCERTO
Ortografico. D’ora in poi, quando nomini il Nulla, fallo con la enne maiuscola.


  1. O più efficacemente “una cazzata”, come pare fosse nella prima stesura della Critica della Ragion Pura. Comunque bella robina davvero, sì.
  2. Si dice in verità che a Kant non dispiacesse prendere cose sottogamba.

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